L’uomo, differentemente dagli altri esseri viventi, è provvisto della mano, con la quale non solo si procura tutte le cose necessarie alla vita, ma si arma anche di spada, nobilissimo strumento di tutti, per difendersi con essa secondo le regole della scherma. Schermire vuol dire difendersi, schermo e difesa sono parole del medesimo significato. L’offesa è ammessa solo per legittima difesa. Le prime offese furono quelle del combattimento. L’assalto è il combattimento cortese tra due schermidori (o schermitori). Furono trovati diversi modi per difendersi: si costruirono molte armi, via via migliori, utilizzando prima il bronzo
, poi il ferro e per ultimo l’acciaio
e alla fine fu forgiata la spada arma perfetta, di giuste proporzioni adatte alla difesa. Infatti la scherma è l’arte del ben difendersi con la spada in cui entrambi i tiratori possono offendere. Le armi troppo lunghe sono scomode mentre quelle corte sono pericolose; la spada è ben proporzionata e mantiene alla giusta distanza (detta
misura) l’avversario in modo da permettere la difesa secondo la frase schermistica. La prima parte della scherma consiste nel conoscere la spada al fine di maneggiarla bene. Impugnare la spada correttamente, con forza e nello stesso tempo senza alcuna rigidezza, è cosa di somma importanza. La spada, dal greco antico σπάθη (
spáthē), è un’arma bianca di punta atta alla difesa (difendersi significa tener lontano l’avversario in modo che non possa offendere), deve essere lunga quanto due volte il braccio di chi la regge e, considerando la distanza a cui ci si difende, si misura la sua lunghezza. Due sono le parti della spada: il forte ed il debole. Il forte comincia vicino alla coccia e arriva fino a mezza lama, il debole è la parte restante. Il forte serve per parare (sfruttando opportunamente la leva di terzo genere
) e il debole per offendere. Il filo è falso e dritto. Il filo dritto è quello che sta giù, quando la mano sta nella sua naturale positura. La mano voltandosi in fuori o in dentro, fuori dal suo sito naturale, fa il filo falso. Il filo dritto si ha in terza, che è anche la posizione di spada in guardia; il filo falso si avrà nelle altre posizioni di pugno nelle quali può trovarsi, nelle varie contingenze del combattimento, la mano armata dello schermidore. Nella pratica schermistica si considerano solo il filo dritto e falso del debole in quanto il forte serve a parare.
La scherma consiste in tempo, velocità e misura; chi si attiene a queste basi fondamentali otterrà risultati soddisfacenti e gratificanti. La fretta e la forza, invece, sono nemici acerrimi della scherma.
La spada (in francese épée), come arma agonistica, è nata in Francia (infatti il francese è la lingua della scherma), a Parigi all’inizio del XX secolo, nella sala d’armi del maestro Ambroise Baudry; in Italia gli iniziatori furono i maestri Luigi Colombetti a Torino e Giuseppe Mangiarotti a Milano. L’odierna forma dell’arma deriva dalla spada militare triangolare francese del XIX secolo.
La scherma di spada consiste nel toccare l’avversario prima di essere toccati, considerando sempre il tempo e la misura, percorrendo la via più semplice, più breve, più sicura, più lineare e meno faticosa per arrivare al bersaglio, nel rispetto del regolamento.
Il ventesimo di secondo è il tempo limite per il colpo doppio, che viene conteggiato a discapito dei due tiratori. Tutto il corpo è bersaglio valido compresi gli avancorpi.